Le tappe del percorso

In questi anni ho speso molte energie per trovare una destinazione all’immobile del Seminario Diocesano di via Timavo e vorrei giungere a una decisione prima del termine del mio mandato di Vescovo a Reggio Emilia. Consapevole che questa scelta influenzerà tutta la città credo sia doveroso da parte mia condividere con tutte le istituzioni cittadine il futuro di tale immobile.

La prospettata disponibilità del Seminario per le attività universitarie consentirebbe di riequilibrare il rapporto fra strutture e utenti, migliorare la qualità delle sedi, razionalizzare la distribuzione delle stesse all’interno della città, favorendo lo sviluppo di quei corsi di laurea, come quelli di Ingegneria, che stanno preparando tecnici sempre più richiesti dal nostro territorio.

È un’operazione di portata storica per la città di Reggio Emilia: sia nella sua dimensione sociale, sia nella dimensione culturale e spirituale. Il seminario di via Timavo, fortemente voluto dalla curia in una fase storica di grave difficoltà nei rapporti tra chiesa e potere politico locale, viene oggi destinato a sede universitaria, proprio grazie a una forte collaborazione che vede partecipi tutte le istituzioni cittadine.

Il progetto che stiamo portando avanti insieme ai partner del Comitato è un’importante atto di riqualificazione e di sviluppo di una parte importante della Città di Reggio Emilia. Un’opera che rappresenta uno sguardo di apertura verso tutta la Provincia per rendere il nostro territorio un polo ancor più attrattivo per la crescita di conoscenza, competenza e nuove opportunità.

Si tratta di una scelta di alto profilo, poiché destinata a rafforzare la dotazione universitaria di Reggio Emilia, in virtù della disponibilità della Curia e di una forte quanto matura unità di intenti tra le principali espressioni della rappresentanza pubblica e privata della comunità, a cui la Regione Emilia-Romagna non poteva mancare di assicurare il proprio concorso.

La comunità reggiana ha deciso ancora una volta di “fare insieme” per dar vita a una nuova e importante iniziativa: trasformare l’ex Seminario Vescovile nel terzo polo universitario cittadino, dedicato agli insegnamenti umanistici. Li anima la convinzione che l’education e la formazione siano sempre più i veri motori dell’economia fondata sulla conoscenza e sui saperi.

Partecipare alla realizzazione del Terzo Polo di Unimore è per me motivo di grande orgoglio, cosciente che un intervento di tale portata avrà negli anni a venire importanti effetti sia sul sociale che nel mondo del lavoro. Un’occasione speciale per contemperare a due interessi superiori: espletare la mia funzione sociale come imprenditore e restituire a Unimore, dalla quale tanto ho ricevuto.

Siamo di fronte ad un progetto che tocca profondamente il nostro territorio e la nostra comunità e consente di mantenere la funzione educativa e formativa storica del Seminario. La nostra adesione nasce da un’alleanza con le comunità locali da parte di una cooperazione e di cooperatori che propongono modelli di equità, solidarietà e partecipazione come patrimonio comune della nostra gente.

Il progetto rappresenta una grande opportunità per la città e per tutto il territorio. Inciderà sull’ampiezza e sulla qualità della sua offerta formativa a beneficio dei giovani e del sistema imprenditoriale, ma già oggi è una grande chance per rafforzare la collaborazione tra associazioni, imprese e istituzioni.

Questa iniziativa risponde ad un bisogno e promuove il sistema formativo locale. Investire sui giovani è un investimento sul presente e sul futuro della nostra comunità. Sono tante le realtà pubbliche e private coinvolte e insieme abbiamo contribuito a cambiare il volto della nostra città, incentivando le relazioni sociali e le opportunità di incontro e di crescita.

RCF Spa è orgogliosa di contribuire a questo progetto che favorirà lo sviluppo di nuovi corsi di laurea necessari alla creazione di quelle competenze per affrontare la rivoluzione “Industria 4.0”. Siamo convinti che questo progetto permetterà alle aziende del territorio e non solo di evolversi al fine di continuare a competere sui mercati nazionali ed esteri.

Nel mercato globale in cui oggi operiamo, lo sviluppo delle competenze è sempre di più un elemento strategico. Investire in questo progetto significa contribuire alla formazione di giovani talenti in un territorio che dovrà avere sempre più elementi distintivi per competere.

Partecipiamo a questa iniziativa perché crediamo nella formazione umanistica e scientifica delle nuove generazioni e nel valore aggiunto sociale e umano che la cultura può generare oggi e nel futuro. Questa iniziativa è un ulteriore esempio di come la virtuosa collaborazione tra aziende, enti morali ed enti locali può fare bene alle nostre comunità e al nostro Paese, promuovendo l’interesse generale.

BPER Banca ha accolto l’invito a partecipare all’importante progetto per la realizzazione del terzo polo universitario reggiano. Questo intervento darà un considerevole impulso allo sviluppo dell’attività dell’Ateneo di Modena e Reggio. Il nostro Istituto intende così confermare l’impegno a contribuire allo sviluppo culturale ed economico di un territorio di grande importanza per l’attività della Banca.

E’ stato un vero onore per il nostro Studio essere coinvolto in questa splendida iniziativa, esempio di attiva collaborazione tra Istituzioni pubbliche, religiose e privati, che costituisce per la città un forte punto di orgoglio e di passaggio per raggiungere traguardi ambiziosi che le possano garantire un futuro di primissimo rilievo nel panorama scientifico e culturale nazionale e non solo.
Dettaglio raccolta fondi
- 2.700 Ente Seminario
- 5.000 Comitato
- 2.700 Ente Seminario
- 5.000 Comitato